Ogni volta che leggo di imprese storiche compiute da uomini straordinari, uomini semplici e onesti, capaci di lottare e soffrire in silenzio, che non conoscono la presunzione e l’arroganza, il mio pensiero va sempre a te.
Emanuele Sciacovelli
A mia nipote che sta per nascere, voglio regalarle tutta la gioia di vivere e in questo momento tutti i miei pensieri e le mie parole sono per lei e per mia figlia Claudia.
30/10/2013
Tonio Sciacovelli
Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo.
03/08/2014
Ignoto
A mio fratello Tonio:
“….e uniti siamo la maggior ricchezza che mai si è riunita sulla terra.”
Pablo Neruda
La mia classe terza con la bellissima maestra di cui eravamo tutti innamorati
Eravamo fermento, emozione allo stato puro, schizzi d’acqua che assumevano i colori dell’arcobaleno.
Eravamo luce, entusiasmo, ingenuità e purezza. E arrossivamo anche…
Anno scolastico 1929-30 – terza elementare
Anno scolastico 1926-27 – prima elementare
La vostra stanza
La vostra stanza. Ho voluto fotografarla prima che l’imbianchino ci metta mano per ridipingerla, ne ha bisogno, dopo tanti anni. Dopo che avremo smontato tutto, non sarà più la stessa, mai più. Non riusciremmo più a ricostruirla come è adesso, neanche se lo volessimo. Già la mia presenza, con i due computer sulle scrivanie, l’ha in un certo senso contaminata. Ho pensato allora di imprigionarla in una immagine fotografica che ci dia il senso di quel che è stata la nostra vita assieme, perché certe volte le immagini riescono meglio delle parole a spiegare e a preservare i ricordi. Come spiegare ad esempio, con le parole, quella allegra confusione che anima la vostra stanza e, anziché deprimerla, la rende più luminosa? Ecco la porta che non si apre per le eterne, voluminose e innumerevoli borse di Bibiana che sono appese sul retro; i vostri libri, accatastati solo apparentemente alla rinfusa, mi parlano continuamente di voi, dei vostri studi, delle giornate trascorse a sbobinare o a ripetere ad alta voce; poi ci sono le foto, tante, ovunque io rivolga lo sguardo; sono bellissime, sono momenti della vostra e della nostra vita con voi; queste proprio non vorrei rimuoverle, lo farò con dolore quando arriverà l’imbianchino, perché anche il modo in cui sono appese o attaccate, anche la loro sequenza sulla parete, raccontano una storia, riportano momenti della vostra giovinezza e della nostra giovane età di adulti, che altrimenti avremmo dimenticato; sulla parete che domina il letto dove Elisa dormiva abbracciata ad un animaletto di peluche, ci sono delle immagini che testimoniano il suo grande amore per l’arte classica; sul letto di Bibiana, invece, c’è una piccola mensola bianca, e ogni volta che la osservo mi sembra di sentirmi chiamare nel cuore della notte: “Papi, per favore, mi riempi il bicchiere dell’acqua?”. Dovunque io volga lo sguardo mi colpisce un oggetto, un libro, un fascicolo, e mi colpisce anche il modo in cui è appeso. Un modo tutto vostro, tutto femminile. Un modo femminile, riderete voi, incredule. Sì, disporre gli oggetti o appenderli alle pareti in una stanza, è come disporre dei fiori in un vaso, solo un po’ più in grande. Dire addio a tutto ciò, sarà come dire addio alla parte più bella della mia vita, quella con voi.